quinta-feira, 27 de agosto de 2009

Paolo Conte, una vecchia rumba



Gli impermeabili
Ao vivo, com
Paolo Conte

Mocambò...

serrande abbassate
pioggia sulle insegne delle notti andate
...devo pensarci su... pensarci su...
ma dipenderà... dipenderà...
...quale storia tu vuoi che io racconti?...
...ah!... non so dir di no, no, no... no... no...



...e ricomincerà...
come da un rendez-vous...
parlando piano tra noi due...


Scendo giù
a prendermi un caffè...
...scusami un attimo...
passa una mano qui, così,
sopra i miei lividi...
...ma come piove bene su gl' impermeabili...
...e non sull'anima.



"Appunti di viaggio", 1982


C'è stato un attimo che tu
mi sei sembrata niente,
è stato quando la tua mano
mi ha lasciato solo e inesistente,
hai volteggiato e sei tornata qui,
l'orchestra è andata avanti
e, poi, nessuno ha visto niente

E abbiam ripreso a masticare
questa vecchia rumba,
ci siam sorrisi e salutati
e siam rimasti in pista,
e ci è sembrata sempre grande
questa nostra danza mezza dolce e mezza armara
e siam rimasti in gara.

Dancing...

I ballerini che lo fanno
un po' per professione,
un po' per vera vocazione
han passo di ossessione
e sanno bene che l'azzardo
è lieve come il leopardo
e san che tutte le figure
han mille sfumature.
Se nel mio passo hai avvertito
un'inquietudine e un grande inchino,
ero vicino a una città lontana
tutta di madreperla, argento,
vento, ferro, fuoco
e non trovavo qui nessuno
per parlarne un poco.

Dancing...

Si, sono sempre più distratto
e anche più solo e finto
e l'inquietudine e gli inchini
fan di me un orango
che si muove con la grazia
di chi non è convinto
che la rumba sia soltanto
un'allegria del tango.